CONCRETEZZA E UNITÀ DELLA SOCIETAS ROMANA

Autori

  • Pietro Paolo Onida Università di Sassari

Abstract

Prima di entrare nel vivo della mia relazione, desidero rivolgere agli organizzatori di questo importante Congresso Latinoamericano de Derecho Romano un ringraziamento particolare per avermi concesso l’onore di prendere la parola. Partecipare oggi a questa bellissima iniziativa, fra così tanti illustri colleghi e cari amici, significa per me anche ritornare con la memoria a quando conobbi la Maestra Mercedes Gayosso y Navarrete. Il sorriso della Maestra, la sua umanità, la sua passione nel lavoro che si esprimeva fra le tante cose nella organizzazione delle varie edizioni del Congresso, a cui oggi partecipiamo, sono sempre di guida e di conforto per me ed è a Lei che rivolgo oggi il mio ricordo più riconoscente e devoto.

Il tema che vorrei affrontare è di essenziale importanza per la scienza giuridica di tutti i tempi. Considerare il tema dell’arca communis, vale a dire del patrimonio comune impiegato dalla societas e più in generale da un gruppo associativo per il raggiungimento dei propri scopi sociali, significa anzitutto prestare attenzione alle modalità di perseguimento del bene comune nella soluzione della grande questione giuridica, su cui ha richiamato l’attenzione della dottrina Giovanni Lobrano, della considerazione unitaria della attività giuridica compiuta da un complesso di uomini e quindi della ‘costruzione’ della struttura e dei fini di una aggregazione sociale, a cominciare da quelli della società politica. In altri termini, come si vedrà, significa considerare la societas come struttura concreta e come unità.

Biografia autore

Pietro Paolo Onida, Università di Sassari

Laureato in Giurisprudenza, il 25-06-1991, presso l’Università di Sassari, con una tesi (relatore il prof. Giovanni Lobrano; correlatore il prof. Andrea Di Porto) dedicata all’analisi della condizione degli animali non umani nel sistema giuridico romano: Omne animal aut facit, aut patitur. D. 50,16,124 (Proc. 2 ep.). Il diritto romano e gli animali: una introduzione, con la quale ha conseguito il giudizio di centodieci sopra centodieci e lode e l’invito formale alla prosecuzione della ricerca scientifica. Dopo la laurea, ha ottenuto, dinanzi ad una commissione presieduta dal prof. Luigi Labruna (Università di Napoli “Federico II”), una borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche della Università di Sassari. Nominato cultore della materia, nella Facoltà di Giurisprudenza di Sassari, il 2-10-1991. Nell’anno accademico 1992-1993, è ammesso al Dottorato di ricerca in “Diritto romano e Diritti dell’antichità”, con sede amministrativa a Padova e sedi consorziate a Bologna, Genova, Milano, Torino. In quest’ultima città ha svolto la ricerca, sotto la guida dei professori Andrea di Porto (Università di Torino), Fausto Goria (Università di Torino) e Aldo Dell’Oro (Università Statale di Milano). Fra il 1993 e il 1995, in qualità di cultore della materia, ha seguito, a Torino, i seminari di studi, a cura del prof. Andrea di Porto, sulla impresa commerciale in Roma antica e i corsi tenuti dal prof. Filippo Gallo (Università di Torino), su: Synallagma e conventio nel contratto. Ricerca degli archetipi della categoria contrattuale e spunti per la revisione di impostazioni moderne; e su: Interpretazione e formazione consuetudinaria del diritto, e ha partecipato alle sedute di esami di Diritto romano, Istituzioni di diritto romano e Storia del diritto romano, presso la Facoltà di Giurisprudenza. Nel 1995, dinanzi ad una commissione composta dai professori Gian Savino Pene-Vidari (Università di Torino) e Giuseppe Valditara (Università di Torino), ha ottenuto una borsa di studio e di perfezionamento in Diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza di Torino. Ha conseguito, il 10-10-1996, dinanzi ad una commissione presieduta dal prof. Arrigo Manfredini (Università di Ferrara), il titolo di dottore di ricerca in “Diritto romano e diritti dell’antichità”, discutendo la tesi su: Animali e diritto nella esperienza giuridica romana tra classificazioni e comportamenti. Nel 1997, nel quadro del protocollo di cooperazione, fra la Regione Autonoma della Sardegna e le Regioni insulari delle Baleari e della Corsica, denominato IMEDOC (Isole del Mediterraneo Occidentale), ha collaborato, con il prof. Giovanni Lobrano, alla realizzazione di uno studio sulle limitazioni allo sviluppo della Sardegna connesse alla insularità. Nell’ottobre del 1997, a Roma, ha tenuto una relazione su “San Costantino Imperatore e gli animali. In particolare la questione dei sacrifici” al Seminario “Verso il nuovo millennio. San Costantino Imperatore e il progresso del diritto”, Roma, 3-4 Ottobre 1997, collaborando alla organizzazione dell’incontro, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Sassari, d’intesa con la Facoltà di Lettere e Filosofia della stessa Università e con la Pontificia Facoltà di Teologia della Sardegna, nel quadro del progetto strategico del Consiglio Nazionale delle Ricerche su I sistemi giuridici del Mediterraneo, coordinato dall’ISPROM-Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo. Nel 1997, dinanzi ad una commissione presieduta dal prof. Vincenzo Piano Mortari (Università di Roma “La Sapienza”), ha ottenuto una borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche della Università di Sassari. Nell’anno accademico 1997-1998, è risultato vincitore di una borsa di studio della Regione Autonoma della Sardegna (per l’area disciplinare GI – Giuridica), presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche della Università di Sassari. Dal marzo del 1998 è ricercatore di Diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. Nei mesi di ottobre e novembre del 1998, ha svolto un periodo di studio a Monaco di Baviera, frequentando il Leopold Wenger Institut, la Staatsbibliothek e la sede del Thesaurus linguae Latinae. Nel luglio del 1999, a Sassari, ha presentato una relazione su “I sacrifici di animali nella legislazione costantiniana” al Seminario internazionale di studi “Tradizioni religiose e istituzioni politiche: il culto di San Costantino Imperatore tra Oriente e Occidente”, Sassari-Sedilo-Oristano, 3-6 luglio 1999, collaborando alla organizzazione dell’incontro, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Sassari, nel quadro del progetto strategico del Consiglio Nazionale delle Ricerche su I sistemi giuridici del Mediterraneo, coordinato dall’ISPROM-Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo. Ha ottenuto dalla Università di Sassari un finanziamento, nel 1998, per un progetto di ricerca su: “La condizione dell’animale tra dogmatica moderna ed esperienza giuridica antica”. Fa parte delle commissioni di esami di Diritto romano, Istituzioni di diritto romano e Storia del diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. Dall’aprile 2001 è ricercatore confermato di Diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. Ha ricevuto dalla Università di Sassari un finanziamento, nel 2002, per un progetto di ricerca su: “La rilevanza del comportamento animale alla luce dell’actio de pauperie”. Ha ottenuto dalla Università di Sassari un finanziamento, nel 2003, per un progetto di ricerca su: “La rilevanza del comportamento animale alla luce dell’actio de pauperie”. Dall’ottobre 2003 ha conseguito la idoneità nella procedura di valutazione comparativa a un posto di professore universitario di ruolo di seconda fascia presso la Facoltà di Giurisprudenza di Sassari (per l’area 12 Scienze Giuridiche -settore scientifico-disciplinare IUS/18 Diritto romano e diritti dell’antichità), dalla quale è stato chiamato nel dicembre dello stesso anno. È professore supplente, dal gennaio 2004, di Istituzioni di diritto romano presso la Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. È rappresentante del Dipartimento di Scienze Giuridiche nel CISD-Centro Informatico Scientifico Didattico della Università di Sassari. È componente della Commissione, istituita dalla Facoltà di Giurisprudenza, per l’“orientamento degli studenti nella ricerca giurisprudenziale e bibliografica”. È rappresentante della Facoltà di Giurisprudenza nella commissione interfacoltà per la biblioteca Pigliaru. Ha ottenuto una delega dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza per la didattica. È componente del Collegio dei docenti del Dottorato in “Diritto ed economia dei sistemi produttivi”. È componente della redazione scientifica della rivista Diritto@Storia diretta dal prof. Francesco Sini.

Pubblicato

2017-07-28

Come citare

Onida, P. P. (2017). CONCRETEZZA E UNITÀ DELLA SOCIETAS ROMANA. Revista Da Faculdade De Direito De São Bernardo Do Campo, 23(1). Recuperato da https://revistas.direitosbc.br/fdsbc/article/view/894

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